giovedì 11 agosto 2011

driiiiiin

è come se all'improvviso mi fossi svegliata e avessi realizzato il luogo e il tempo della mia fisicità e della mia spiritualità. sono all'interno di un percorso molto preciso che non so ancora dove mi condurrà. e io mi posso figurare quasi come in un videogioco su una strada sterrata che rappresenta il mio percorso. ogni tanto mi sollevo da quella strada raggiungendo la dimensione dell'assurdo, la dimensione del surreale. ma è proprio grazie a questa estraneazione che ho potuto accorgermi di tutto il resto. del perché di certi avvenimenti che si susseguono. del perché del movimento di certe cose. cammino e continuo a farlo. spesso dritta a volte come un gambero. ma non è negativo. mi permette di cambiare la mia prospettiva, il mio punto di vista non è più unico, congelato in un margine. no. è uscito dal guscio di protezione per esplorare una nuova strada.

sabato 26 febbraio 2011

cum scire

I periodi di cambiamento e transizione sono quelli in cui mi sento più fragile. Ogni avvenimento mi sconvolge rendendomi vulnerabile. Rischio così di entrare in un vortice di passivismo estremo perdendo completamente il controllo sulla mia vita e le mie emozioni; è sconvolgentemente bello mettersi in discussione, lanciarsi in un viaggio che non sai dove ti porterà, poter costruire nuovamente le proprie priorità. Ma questo avviene solo in un secondo momento, quello in cui prendi coscienza di ciò che ti sta accadendo e decidi di riprendere in mano le redini della tua esistenza, dandole un senso nuovo e incamminandoti verso una direzione sconosciuta fino a pochi istanti prima.