Ascoltando musica esploro nuovi
orizzonti. Mi lascio trasportare dalle note che in successione si
alternano rasentando la follia. Non ci sono parole dette, scritte,
ripetute. Pura strumentalità. È così anche la mia anima in questo
momento. Sento il bisogno di esprimermi con i suoni, senza parole che
implichino un significato che possa essere configurato in forme
conosciute. Niente riferimenti a soggetti realizzati, realizzabili o
anche solo concepibili. No. Ho bisogno di altro. Voglio scatenare
nuove forme e nuovi contenuti dentro di me. Voglio avere il coraggio
di affrontare un nuovo cosmo, di esplorare un nuovo pianeta,
conoscerne gli astri, le lune, le cavità più profonde. Anche quelle
più difficili, più ostiche e oscure. Voglio scalarne le vette più
alte, sentire le vertigine invadere il mio corpo. Respirare l'aria di
questo nuovo posto. Spaventarmi per il mancato controllo, liberare
l'ignoranza per poterla plasmare e colmare e ancora imprigionarla
dentro di me, conservandola con gelosia per il prossimo viaggio.
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