martedì 30 aprile 2013

persian surgery dervishes

Ascoltando musica esploro nuovi orizzonti. Mi lascio trasportare dalle note che in successione si alternano rasentando la follia. Non ci sono parole dette, scritte, ripetute. Pura strumentalità. È così anche la mia anima in questo momento. Sento il bisogno di esprimermi con i suoni, senza parole che implichino un significato che possa essere configurato in forme conosciute. Niente riferimenti a soggetti realizzati, realizzabili o anche solo concepibili. No. Ho bisogno di altro. Voglio scatenare nuove forme e nuovi contenuti dentro di me. Voglio avere il coraggio di affrontare un nuovo cosmo, di esplorare un nuovo pianeta, conoscerne gli astri, le lune, le cavità più profonde. Anche quelle più difficili, più ostiche e oscure. Voglio scalarne le vette più alte, sentire le vertigine invadere il mio corpo. Respirare l'aria di questo nuovo posto. Spaventarmi per il mancato controllo, liberare l'ignoranza per poterla plasmare e colmare e ancora imprigionarla dentro di me, conservandola con gelosia per il prossimo viaggio.

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